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CALVINO, INTELLETTUALE EUROPEO

Sabato 29 aprile la Casa per l’Europa, ha organizzato, presso l’Aula magna del nostro istituto, un interessante convegno su uno dei più importanti narratori della letteratura italiana del secondo Novecento, Italo Calvino. Il pretesto è stato quello di ricordare lo scrittore in occasione del centenario dalla sua nascita, ma il focus dell’attenzione si è concentrato sulla natura della sua produzione letteraria, intrinsecamente legata ai valori fondanti dell’Unione Europea.
Dopo i rituali saluti del nostro dirigente, prof. Marco Tommasi, il Presidente della Casa per l’Europa, Ivo del Negro, ha introdotto l’argomento parlando della famiglia d’origine di Calvino, in particolare degli interessi scientifici dei suoi genitori, entrambi agronomi di fama internazionale.
Il prof. Rudi Fasiolo (docente di storia e filosofia del nostro istituto), partendo da un ricordo personale, ha letto l’incipit di Se una notte d’inverno un viaggiatore, uno dei romanzi più famosi dell’autore e testimonianza della seconda fase della produzione letteraria di Calvino, fortemente influenzata dalla cultura europea (francese in particolare) e attenta alla dimensione metaletteraria.
La prof.ssa Cristina Minisini (docente di italiano e latino del nostro Istituto) ha dimostrato l’attualità della riflessione di Calvino sulla relazione di interdipendenza tra uomo e ambiente: l’autore, infatti, in testi anche molto diversi tra loro – La nuvola di smog, Marcovaldo e Le città invisibili – ha rappresentato la città come metafora del problematico rapporto tra uomo e natura, nonché delle contraddizioni dell’attuale modello di sviluppo. Da questo punto di vista, compito nostro e delle istituzioni europee è quello di cercare risposte ai problemi complessi che Calvino, tra gli altri, ha messo in luce.
Il prof. Andrea Del Ben (docente di Letteratura italiana presso l’Università di Udine), a partire dalla famosissima Trilogia degli antenati, ha fatto emergere le radici europee, in particolare illuministiche del pensiero calviniano, il legame con il Candido di Voltaire e con l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto, la complessità di fondo di testi spesso spacciati per ragazzi, nonché il brio stilistico dell’autore, interessato più alla precisione lessicale che alla complessità sintattica.
Raccogliendo le sollecitazioni degli interventi precedenti, e leggendo alcuni passi tratti dalle Lezioni americane, ha chiuso la mattinata il prof. Andrea Zannini (Docente di Storia moderna presso l’Università di Udine). Egli ha fatto sue tre delle proposte di Calvino per questo millennio, consigliando ai ragazzi di perseguire leggerezza, rapidità ed esattezza nel momento in cui dovranno produrre la prima prova scritta dell’esame di stato. Va da sé, però, che tali consigli hanno portata più ampia poiché davvero l’atteggiamento sfidante di Calvino rispetto alla complessità labirintica del reale andrebbe fatto proprio da ciascuno di noi per contribuire fattivamente al miglioramento del mondo che ci circonda.

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