Ad 82 anni è mancato l'ingegner Giulio Negroni, per molti anni stimato Professore presso il corso Geometri dell’ITCG G. Marchetti. Insegnante ben voluto dai colleghi e dai ragazzi, mosso da vera passione per il suo compito, era uno di quei Prof che diventano in brevissimo tempo un punto di riferimento per l'istituto. L'ingegner Negroni ha contribuito molto alla crescita del corso durante i suoi vent’anni di servizio nella scuola. Al Marchetti - presso il quale ha prestato servizio per vent'anni dall'a.s. 1985/86 fino alla quiescenza raggiunta al termine dell'a.s. 2005/06 - ha insegnato inizialmente Matematica e Fisica, per poi diventare l'istituzione interna all’istituto per la Topografia. È stato collaboratore vicario del dirigente scolastico dal 2003 al 2005, responsabile del laboratorio tecnologico e coordinatore del dipartimento del corso Geometri, e anche Dirigente Scolastico per parte dell'anno scolastico 2000/01.
Nato a Roma nel 1941, ha conseguito la laurea in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi di Trieste. Terminati gli studi e conseguita l'abilitazione alla professione, l'ha praticata anche trasferendosi per alcuni anni in Ecuador. Tornato in Italia negli anni ottanta, ha scelto Camporosso come residenza per la sua famiglia. La sua carriera nell'insegnamento cominciò nel 1969 all'ITI "G. Galilei" di Gorizia, dove insegnò Meccanica e Macchine. Dal 1970 al 1972 insegnò Topografia all'Istituto per Geometri "E. Fermi" di Gorizia e dal 1972 al 1976 presso l'Istituto "L. Da Vinci" di Trieste. Negli anni ottanta l'avvicinamento alla sua Tarvisio: Tecnologia Meccanica all'IPSIA di Tarvisio e l'approdo alla locale sezione distaccata del Marchetti (dal 1986 al1989). Dopo un anno all'Istituto "G. Messari" di Mestre, i tanti anni di Topografia al corso Geometri di Gemona.
Gli allievi che hanno avuto la fortuna di averlo come insegnante, ne conservano un bellissimo ricordo. Quel suo atteggiamento rigoroso e pragmatico ha impartito a tanti studenti un modo di porsi che deve far parte del bagaglio culturale di ragazzi chiamati ad esercitare una complessa professione di indirizzo tecnico. Non era soltanto un Prof tutto d'un pezzo l'ingegner Negroni, ma anche una persona che amava profondamente l'ironia; uno humour pungente ma rispettoso, di chi aveva un grande spirito d'osservazione e sapeva cogliere il senso del paradosso. Chi lo conosceva personalmente racconta amasse le sue montagne, ma non a discapito del mare. Il Prof coltivava la passione della lettura e della musica classica, e si dedicava nel tempo libero alla cura dell'orto; di ben nota a tutti i suoi studenti, c'era l'inossidabile fede biancoceleste (Lazio) (che gioie e dolori gli regalava il lunedì mattina!). Il suo senso dell'ironia provocava in noi allievi sempre sorrisi sinceri, alleggerendo al momento giusto spiegazioni esemplari e completate da rappresentazioni alla lavagna chiarissime. Le sue lezioni avevano sempre la possibilità di essere riviste ed approfondite con esercizi sul libro di testo, con l’attenzione di una simbologia identica a quella usata per gli appunti, perché “nel triennio bisogna cominciare ad acquisire familiarità con lo studio universitario”. Non volava una mosca durante le sue ore, senza il suo consenso: un suo richiamo avrebbe mandato al tappeto anche il più incosciente degli stolti. Esigente ma sempre disponibile, incisivo quando esprimeva un pensiero, il Prof era sempre misurato e mai sopra le righe. Un vero ingegnere, insomma. Non regalava voti a nessuno, perché sapeva bene che nel mercato del lavoro nessuno avrebbe fatto sconti ai suoi ragazzi.
Grazie di tutto, Professore.
R. Copetti
Il Dirigente Scolastico Dott. M. Tommasi e il Professor R. Fasiolo sono vicini alla moglie Daniela e ai figli Giacomo e Giovanni.
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